Shakespeare in Hollywood by Arturo Cattaneo & Gianluca Fumagalli

Shakespeare in Hollywood by Arturo Cattaneo & Gianluca Fumagalli

autore:Arturo Cattaneo & Gianluca Fumagalli [Cattaneo, Arturo & Fumagalli, Gianluca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2024-01-22T12:00:00+00:00


1. Quo vadis, Hollywood?

Il 1° marzo 1951 John Houseman aveva fatto il suo ingresso negli Studios della MGM, fiancheggiato da due agenti della Major che lo avevano accompagnato lungo una terrazza a gradini, chiusa appropriatamente da due leoni di pietra simbolo della compagnia, fino alle porte degli uffici di quel santuario hollywoodiano, aperte solo a pochi eletti. Houseman era uno di loro, da quel giorno, un senior producer che doveva fare riferimento solo al capo supremo della produzione, Dore Schary. La Loew’s Incorporated, società che controllava la MGM, aveva chiesto che il grande vecchio, Louis B. Mayer, fosse affiancato da un giovane che rivitalizzasse la compagnia. La richiesta nasceva da un radicale conflitto di potere tra Hollywood e New York, tra chi faceva i film e chi li finanziava, e riguardava due opposte filosofie su che genere di film un grande studio dovesse produrre. Mayer era per l’intrattenimento puro, e derideva le pretese artistiche del suo giovane e sempre piú ingombrante socio: «Film con un messaggio», li definiva Mayer sarcastico.Schary invece era per produrre pellicole di qualità e insieme di successo, sostenendo che «i film devono far pensare, oltre che intrattenere». I contrasti avevano portato in breve all’uscita di scena di un rabbioso e rancoroso Mayer: «Vogliono gli Studios… Bene, se li tengano e ci si strozzino!» Quattro mesi dopo, nel luglio 1951, Schary aveva assunto il pieno controllo della produzione alla MGM.

Houseman era stato uno dei primi produttori scelti da Schary per rimpiazzare la vecchia guardia di Mayer. I due si conoscevano bene, avendo lavorato entrambi alla RKO negli anni Quaranta, dove Schary era a capo della produzione e Houseman aveva curato diversi film. Dopodiché Houseman era tornato a Broadway, al suo vecchio amore, il teatro, dove tra il 1950 e il 1951 aveva prodotto un Re Lear con Louis Calhern: un grande successo di pubblico e di critica, e per Houseman un ritorno nostalgico alla zona dei teatri, dove poco piú di dieci anni prima aveva conosciuto una straordinaria stagione con Orson Welles e il Mercury Theatre. Tornato a Hollywood per iniziare la sua avventura alla MGM, Houseman produce The Bad and the Beautiful, un film di successo che vince cinque Oscar, e agli inizi del 1952 annuncia la produzione di un film tratto dal Giulio Cesare, dichiarando di sentirsi «umile ma fiducioso» di fronte

al compito enorme di trasportare il melodramma sanguinario e movimentato di Shakespeare in un mezzo espressivo in cui sia le emozioni della massa sia i conflitti personali possono essere osservati piú da vicino, e rivelati piú pienamente, che non attraverso una classica produzione teatrale.



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